Su “Quel ramo del lago di Como…” e precisamente nel pittoresco borgo di Bellagio, da secoli si è soliti cucinare e gustare il Toc , un piatto tipico della tradizione contadina locale a base di polenta, formaggi nostrani e burro genuino il cui nome deriva dalla parola dialettale “Tucà” (toccare, prendere con le mani).

In passato veniva servito principalmente durante matrimoni o battesimi, in quanto il Tóc va gustato in compagnia, quasi ad accompagnamento del rito o dell’evento durante il quale i conviviali si riuniscono intorno alla tavola per condividere un’esperienza indimenticabile. Non tutti sanno che per l’ottima riuscita di questa prelibatezza è richiesta una grande abilità poiché è necessario che tutti gli ingredienti si amalgamino tra di loro perfettamente e ripetutamente sino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso che, grazie al metodo di preparazione impiegato, non unge e non scotta le dita. La particolarità del mangiare il Toc sta nel rito del consumarlo tutti insieme, seduti in cerchio intorno ad un paiolo di rame situato al centro del locale. Muniti di un lungo cucchiaio di legno, se ne prende una piccola quantità da tenere in mano, appallottolarla e mangiarla così, con le dita, senza tanti complimenti. Poi, se ne prenderà un altro pò, mentre l’impasto continuerà a rimanere caldo nel paiolo. Il Tóc viene solitamente proposto in abbinamento con missoltini del Lago di Como (agoni essiccati), selezione di salami nostrani e gallina nostrana lessata. A causa della difficoltà della preparazione, anche nella stessa Bellagio è raro trovare ristoranti che servono questa prelibatezza e nel caso ne trovaste uno, sappiate che il Toc sarà preparato solo su richiesta e per gruppi da un vero maestro “tocchista”.